La produzione di spumanti sull'Etna

L’Etna domina la bellissima e fertile terra del catanese e tutta la Sicilia orientale. Idda, ‘a Muntagna’ – come la chiamano gli abitanti del comprensorio – ha un fortissimo legame d’amore con gli etnei: il suo popolo.

Conosciuta nel mondo per essere il vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna custodisce storie millenarie. Mitizzata dalle varie civiltà susseguitesi, nei secoli, in Sicilia, oggi rappresenta uno dei fenomeni enologici più apprezzati al mondo per l’eleganza e longevità dei suoi vini e per una produzione di spumante metodo classico che la colloca, a pieno titolo, tra i maggiori territori a vocazione spumantistica d’Italia.

Pur essendo in Sicilia, l’Etna è un continente enologico a sé, reso unico dall’origine vulcanica dei suoi terrazzamenti vitati, dalle altitudini alpine, dalle esposizioni mediterranee, oltre che dalle differenze nella composizione dei suoli tra versanti, contrade e vigne.

È proprio la grande varietà di condizioni pedoclimatiche, anche all’interno di uno stesso vigneto, a fare dell’Etna un terroir straordinario: sono diverse, ad esempio, le zone in cui è possibile produrre ottime basi spumante, riuscendo a preservare l’acidità nelle uve e a garantire, al tempo stesso, la giusta maturità aromatica.

Le caratteristiche irripetibili di questo territorio e dei suoi pregiati vitigni autoctoni riescono, grazie all’interpretazione che ne dà il produttore con il duro lavoro in vigna e in cantina, a tradursi nel calice in un’espressione di autenticità etnea.

Un po' di storia

1870 | I primi spumanti con metodo classico sull’Etna

La storia degli Spumanti etnei ha inizio nella zona di Adrano, dove sorge il Castello di Solicchiata. Le sue torri merlate in stile neogotico ancora oggi dominano le terrazze dei vigneti e il bosco circostante. Siamo nel versante Sud-Ovest del vulcano, fuori dall’areale di produzione dei vini Etna Doc, tra…

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1887 | da Champagne a Spumante dell’Etna

Il nome “Champagne Etna” – nato per ragioni commerciali e per la fascinazione del barone Felice Spitaleri di Muglia verso la cultura del vino francese, risalente alla lunga permanenza oltralpe, durante il suo ‘grand tour’ per l’Europa – dal 1887 non poté essere più utilizzato. In quell’anno, infatti, il Syndicat…

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1989 | Il primo spumante da Nerello Mascalese

Dopo un lungo oblio, è Emanuele Scammacca del Murgo, in epoca più recente, a credere ed investire nuovamente negli Spumanti dell’Etna a partire dalla vendemmia del 1989, quando nasce il primo metodo classico da uve autoctone Nerello Mascalese. Oggi il Nerello Mascalese, secondo il disciplinare del Consorzio di Tutela dei…

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2005 | Il primo spumante da Carricante

L’espressione in uva a bacca bianca dell’Etna è il Carricante, nome attribuito dai vignaioli della zona di Viagrande (versante Sud-Est del vulcano) che fa riferimento alla grade produttività del vitigno, intendendosi infatti per Carricante “pianta carica di frutti”. Grazie all’intuizione del Cavaliere Giuseppe Benanti, con la vendemmia 2002 il Carricante…

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2011 | Il metodo classico entra nel disciplinare Etna Doc

Il disciplinare dei vini Etna Doc (datato 1968 e, dunque, uno dei più antichi d’Italia) è stato rivisto nel 2011 con l’inserimento degli Spumanti Metodo Classico nelle versioni Bianco e Rosato, prevedendo, per entrambe, una base ottenuta da almeno il 60% di uve Nerello Mascalese. Ad oggi, è escluso il…

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2014 | Cantine Nicosia lancia il primo Brut Bianco a Doc Etna

Il primo ‘blanc de noir’ di Nerello Mascalese certificato a Doc Etna esce nel 2014 ed è firmato Nicosia. Con il millesimo 2011 Sosta Tre Santi Etna Brut, cui si aggiunge da subito il Carricante Brut, l’azienda porta a compimento un lungo percorso di ricerca per la spumantizzazione delle uve…

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